
L’aumento delle dimensioni delle automobili nel corso degli anni ha comportato in parte la vanificazione dei progressi in sicurezza attiva e passiva fatta negli ultimi decenni. Infatti auto più alte, più grosse, più potenti e più larghe comportano maggiore sicurezza per guidatori e passeggeri, ma in certi casi maggiore pericolo per pedoni e ciclisti.
- Musi più alti e maggiore massa del veicolo comportano maggiori pericoli per il pedone quando viene investito: l’impatto si scarica su addome e bacino, con pericolo di gravi ferite agli organi interni come si vede dalla figura sotto. Anche se le auto attuali sono molto più sicure di quelle degli anni 70, 80 e 90, si nota una tendenza al peggioramento degli incidenti a carico dei pedoni. Se la sicurezza migliorasse la tendenza dovrebbe essere opposta (vedi grafico pedoni uccisi più sotto).
- Maggiore potenza e aggressività nelle prestazioni di automobili più grandi comporta maggiori accelerazioni e velocità. In caso di emergenza se gli spazi di arresto (spazio di frenata più spazio di reazione) si allungano a causa di distrazione o riflessi lenti. Può comportare inoltre maggiore indisciplina da parte degli utenti: I ‘ricchi’ guidano peggio dei ‘poveri’: le persone che guidano auto di lusso mediamente fanno più infrazioni [studio comparato].
- Veicoli più larghi possono comportare maggiore pericolo per i ciclisti in caso di sorpasso ravvicinato: il ciclista che cade perché urtato dallo specchietto sinistro di un’auto o un furgone è un incidente relativamente frequente. Le auto più recenti sono fino a 20 cm più larghe dei modelli corrispondenti di anni precedenti (la Range Rover attualmente arriva a 1,98 metri di larghezza. Il modello prima serie era largo 1,78).
- Veicoli più grossi e alti, come per esempio i suv, comportano uno spostamento d’aria più significativo. In caso di sorpasso azzardato a velocità eccessiva lo spostamento d’aria può far cadere un ciclista, come testimonia un tecnico ACI in questa intervista al Corriere della Sera.
- L’aumento di peso dell’automobile comporta la necessità di costruire montanti del parabrezza sempre più grossi per resistere in caso di ribaltamento. Questo però toglie visibilità proprio davanti allo sguardo del guidatore, che può non vedere ciclisti che pedalano troppo a destra né pedoni che si apprestano a passare la strada perché si trova due punti ciechi proprio davanti a sé.
Mentre dai dati italiani è evidente che dopo anni di progressi nella sicurezza verso i pedoni (sempre insufficienti, visto che l’indice di mortalità dei pedoni in Italia è intorno al 3,2 contro lo 0,7 degli automobilisti), questi progressi si sono fermati dal 2007 e hanno la tendenza a crescere dal 2013, segnali molto più negativi arrivano dagli Stati Uniti, dove c’è stato un incremento della mortalità dei pedoni del 40% dal 2009 al 2016.


L’inquinamento volumetrico
A questo va aggiunto il problema dell’ingombro urbano, problema che dura 24 ore su 24 per gran parte della vita dell’autoveicolo. Mentre gli incidenti, un po’ ottimisticamente, si può sperare di evitarli guidando con prudenza, l’ingombro fisico e l’inquinamento volumetrico.
Auto sempre più alte e larghe comportano il mancato utilizzo di numerosi box costruiti in epoche di auto più piccole, e la crescita degli spazi di parcheggio: la larghezza standard di 2,5 metri dei posti auto classici (5×2,5) è troppo poco per i sempre più diffusi suv larghi 1,80-1,98 metri e lunghi 5 metri e oltre. Questo comporta un interessante paradosso: automobilisti che comprano auto troppo grandi per i loro box chiedono all’amministrazione pubblica di fornire più parcheggi, come se chi compra un divano troppo grande per il proprio salotto chiedesse al condominio o al comune di risolvere il suo problema di spazio.
È quindi evidente che l’auto crea più problemi di quel che risolve e, dopo oltre 120 anni dalla sua invenzione, è tuttora piena di difetti: pericolosa, costosa, inquinante, ingombrante, sempre più ingombrante.


[AGGIORNAMENTO 19 settembre 2020] Questo articolo è stato molto criticato da persone che hanno lavorato o lavorano nel settore automobilistico: ‘l’aumento delle dimensioni è dovuto alla sicurezza’, ‘le auto moderne sono molto più sicure, anche per i pedoni’, ‘gli spazi di frenata sono migliori’, ‘i suv enormi sono un problema solo americano’ eccetera.
Il problema però è l’industria dell’auto nel suo complesso, non le pippe sulle differenze fra macchine europee contro macchine americane:
a parte che molti modelli di SUV e pick-up di generose dimensioni circolano sia in Europa sia negli Usa (con le dovute differenze imposte dalle differenti normative e imposizioni fiscali) il marchio multinazionale che fa i SUV umanitari in Europa (quelli che secondo qualcuno non fanno male ai pedoni) è lo stesso che fa gli enormi pick-up negli USA o ci vende solo i modelli più grossi. E il discorso vale anche per la FCA, la General Motors, la Ford, la Volkswagen, la Toyota, BMW e Mercedes, eccetera.
How Cities Can Reclaim Their Streets From SUVs
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