
In occasione delle numerose realizzazioni italiane di corsie ciclabili d’emergenza nel 2020 a causa della crisi Covid, molti automobilisti diventati subito esperti di ciclabilità (anche se sono anni che non vanno in bicicletta) hanno sentenziato che sono pericolose e in ‘Olanda non esistono’.
È malafede o inesperienza. In Olanda esistono numerosi casi di corsie ciclabili, fatte bene e fatte male, criticabili o non criticabili, ma comunque realizzate quando, per vari motivi, non era possibile (politicamente o tecnicamente) realizzare una pista ciclabile separata.
- Perché è malafede? Perché sulle strade la principale fonte di pericolo sono i veicoli a motore. Un cordolo non protegge il ciclista da un’auto che va troppo veloce e invade la pista ciclabile cappottando, esattamente come il marciapiede non protegge il pedone dall’auto troppo veloce che lo invade (incidente meno raro di quel che si crede: a Londra vengono uccisi una dozzina di pedoni ogni anno, investiti sui marciapiedi; in Italia non ci sono dati su questo tipo di incidente, ma i numerosi casi di auto che entrano nelle vetrine dei negozi testimoniano che l’invasione dei marciapiedi non è un evento rarissimo). Se gli automobilisti guidassero sempre con prudenza e attenzione, una striscia per terra basterebbe, esattamente come viene considerata sufficiente la doppia linea centrale che vieta il sorpasso su molte strade a doppio senso. Realizzare corsie ciclabili non è ideale, come documenta questo articolo di BicycleDutch, ma non è intrinsecamente pericoloso: intrinsecamente pericolosi sono i veicoli a motore, e il modo con cui vengono spesso guidati.
- Perché inesperienza? Perché spesso gli automobilisti che diventano improvvisamente grandi difensori delle ‘piste ciclabili ma quelle fatte bene’, spesso di piste e corsie ciclabili non sanno niente di niente, come dimostra questo articolo di BicycleDutch, dove si vedono numerosi esempi di corsie ciclabili olandesi (l’articolo è critico sulle corsie ciclabili, perché, giustamente, osserva che non sono le infrastrutture ciclabili ideali, ma anche in Olanda vengono spesso realizzate).
Le corsie ciclabili non sono infrastrutture ciclabili ideali, però questo non vuol dire che non possano essere mai realizzate. E soprattutto non vuol neanche dire che siano intrinsecamente pericolose, altrimenti chi sostiene l’intrinseco pericolo delle corsie ciclabili per coerenza dovrebbe richiedere degli spartitraffico fisici su tutte le strade con linea continua o linea doppia continua sulla mezzeria. Anch’esse vietano il sorpasso ma non lo impediscono, come dimostrano i numerosi scontri frontali che avvengono sulle strade italiane a causa di sorpassi pericolosi su strade con divieto di sorpasso. E anche in quei casi la fonte di pericolo sono gli automobilisti che guidano troppo veloci e fanno sorpassi azzardati, non la linea bianca disegnata sull’asfalto.
Qui l’intero articolo di BycicleDutch, con numerosi esempi di corsie ciclabili olandesi: Cycle Lanes in the Netherland.
Qui altri articoli e approfondimenti sul tema delle piste e delle corsie ciclabili (link alle fonti all’interno degli articoli):
- La presenza di piste e corsie ciclabili riduce gli incidenti per automobilisti, ciclisti e pedoni [Janette Sadik-Kahn, DOT NY, ‘Street Fight’]
- L’irrazionalità di chi dice che le corsie ciclabili sono pericolose. La fonte del pericolo sono sempre le auto [AGGIORNAMENTO]
- Tolgono la corsia ciclabile usata da 4.000 ciclisti al giorno: il traffico peggiora [The Guardian, studio]
- Gli esperti di automobili sono incompetenti in fatto di traffico e mobilità
[AGGIORNAMENTO 21 maggio 2022] Qui, per esempio, l’esperienza positiva di Milano con la corsia ciclabile di viale Monza: Più ciclisti e meno incidenti in viale Monza a Milano, grazie alla corsia ciclabile [Corriere della Sera]
Grazie per questo impegno contro l’ipocrisia automobilistica
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A me non dispiacciono perché a parte la poca sicurezza, specie in Italia, i vantaggi sono la manutenzione semplificata del manto che viene riasfaltato con la carreggiata stessa e l’assenza di pedoni, che sono un flagello ovunque.
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