‘La velocità è un fattore determinante nell’incidentalità delle strade urbane’ [Upi, Ufficio Prevenzione Infortuni]

Molti automobilisti pensano che 5, 10 o 20 km/h di velocità in più non facciano grande differenza in caso di incidente.

La realtà è diversa, come documentato dall’Ufficio Prevenzione Infortuni della Svizzera:

Se la velocità media aumenta del 5%, partendo da una velocità di 30 km/h si deve prevedere un incremento del numero di morti del 13%. A 50 km/h l’incremento è del 22%, a 80 km/h del 38% e a 120 km/h del 63%.

(Dal documento ‘Zone 30 per aumentare la sicurezza stradale – Fatti e argomentazioni‘, pagina 5)

Ovvero, con l’aumento della velocità il rischio non cresce in modo lineare ma in modo esponenziale.

Piccoli aumenti di velocità hanno un grosso impatto sulla incolumità di ciclisti e pedoni, ma anche su automobilisti e passeggeri. Nel caso di investimento di pedoni e ciclisti in ambito urbano dieci km in più o in meno possono fare la differenza fra la vita e la morte.

Quando il limite è 50 significa che si deve andare a 20, 30, 40 o 50 a seconda delle condizioni della strada, del traffico e della visibilità, NON che se si va a 60-70 ‘non è grave’ come pensano molti automobilisti italiani.

L’aumento della velocità aumenta molto il pericolo, sia perché le distanze di arresto aumentano (e quindi c’è meno tempo per reagire e frenare), sia perché aumenta anche l’impatto.  ◆

Qui il documento dell’Upi, Ufficio Prevenzione Infortuni della Svizzera: Zone 30 per aumentare la sicurezza stradale – Fatti e argomentazioni

Il documento è consultabile e scaricabile anche qui sotto:

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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