Brescia, bambina uccisa in un parcheggio ma non si sa perché [Ansa, Sky TG24]

Immagine dall’Ansa al 4 giugno 2024

I giornalisti di cronaca quando raccontano gli incidenti stradali tendono a minimizzare le responsabilità degli automobilisti, e ad esorcizzare l’intrinseca pericolosità delle automobili. Qui alcuni articoli esemplari.

L’agenzia Ansa:

  1. Vittima protagonista nel titolo
  2. Investita ma non si sa da chi nel titolo
  3. Descrizione dell’incidente come una fatalità imprevedibile (‘È stata una questione di una frazione di secondo’)
  4. Attenuanti per l’automobilista (‘Una manovra a velocità molto ridotta all’interno di un parcheggio. Forse a causa del sole [!!!], forse per il cambio automatico della vettura coinvolta.’)
  5. Conclusione dell’articolo con contestualizzazione con altri incidenti dalle cause misteriose (‘motociclista che avrebbe compiuto il giorno successivo 26 anni’, ‘diciassettenne finito contro un muro’)
Immagine dall’Ansa al 4 giugno 2024
Immagine dall’Ansa al 4 giugno 2024

Nessuna riflessione sulla pericolosità dei suv, che hanno la nota caratteristica di offrire una cattiva visibilità in manovra, nascondendo alla vista dell’automobilista eventuali bambini nelle vicinanze dell’auto, né sull’opportunità di concedere facilmente i rinnovi della patente alle persone anziane.

Un’incidente in un parcheggio in cui viene uccisa una bambina e ferita una persona adulta dovrebbe essere un incidente da ritiro della patente per almeno dieci o venti anni, ovvero a vita nel caso di una persona anziana. È molto probabile che una persona che uccide qualcuno facendo manovra in parcheggio forse non possa essere considerata in grado di guidare l’auto con sicurezza.

Qui l’articolo di Sky TG 24:

  1. Vittima protagonista nel titolo
  2. Nessuna informazione sulla dinamica
  3. Accento sulle foto (ovvero qualcuno ha avuto il tempo e il modo di fare una serie di foto, ma non di approfondire la dinamica dell’incidente, né intervistare testimoni o l’automobilista alla guida dell’auto investitrice).
Immagine da Sky TG 24 al 4 giugno 2024
Immagine da Sky TG 24 al 4 giugno 2024

Anche nell’articolo di Sky TG 24 nessuna osservazione sul problema della visibilità dei suv, sia davanti, sia posteriormente in manovra (secondo l’Ansa l’incidente potrebbe essere capitato facendo manovra in retromarcia, anche se forse telecamere e park control avrebbero dovuto o pututo avvisare l’automobilista della presenza di ostacoli).

Il problema dei punti ciechi dei suv è particolarmente grave negli Stati Uniti, dove suv e pickup sono mediamente ancora più grandi di quelli europei, ma è un problema che esiste anche in Europa. Qui sotto il confronto della visibilità anteriore di alcuni modelli americani (qualcuno dei quali distribuito anche in Europa):

Ovviamente ci sono ulteriori punti ciechi anche lateralmente e posteriormente. Inoltre, parlando in generale, esiste un fattore psicologico-percettivo che rende suv e pickup più pericolosi rispetto a utilitarie, berline e station wagon: guidare seduti più in alto rende la percezione della velocità meno sensibile, ovvero chi guida seduto in alto, come in un suv o su un furgone, ha la sensazione di andare più lentamente rispetto ad andare alla stessa velocità su un’utilitaria.

Per concludere: un’incidente in un parcheggio in cui viene uccisa una bambina e ferita una persona adulta dovrebbe essere un incidente da ritiro della patente per almeno dieci o venti anni, ovvero a vita nel caso di una persona ultrasettantenne. È molto probabile che una persona che uccide qualcuno facendo manovra in parcheggio forse non sia in grado di guidare l’auto con sicurezza. ◆

Qui l’articolo dell’Ansa: È morta la bimba di un anno e mezzo investita a Brescia.

Qui l’articolo di Sky Tg24: Brescia, muore investita bimba di un anno e mezzo: la tragedia nel parcheggio della scuola.

Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:

  1. Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
  2. Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
  3. 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
  4. Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
  5. A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]

Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.

Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf  e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.

Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali

Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.

Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.

Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:

*Come i giornali raccontano gli scontri stradali* FAQ, le risposte alle domande e alle obiezioni più frequenti

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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