Verona, 18 incidenti per causa della pioggia… ah sì, poi anche della velocità e dell’alcol [Verona Sera]

Immagine da Verona Sera al 3 giugno 2024

Quando parlano di incidenti stradali i cronisti spesso fanno di tutto per minimizzare le responsabilità degli automobilisti. Qui un articolo di approfondimento che esamina le presunte cause di 18 incidenti avvenuti a Verona in due giorni, e i consigli della polizia locale per evitarli. Ecco le cause in ordine di importanza come vengono presentate nel titolo:

  1. Pioggia
  2. Velocità
  3. Alcol

Ecco invece le descrizioni di tre di questi incidenti:

Immagine da Verona Sera al 3 giugno 2024

Ovvero:

  1. Un trentenne ha perso il controllo di una Ranault Clio
  2. Una Mini guidata da un 19enne si è ribaltata (da sola?)
  3. Una Lancia Y guidata da un 43enne che ha perso il controllo

In due casi l’automobilista ‘ha perso il controllo’ (forse l’auto si è imbizzarrita?) e in un caso l’auto ‘si è ribaltata’ (forse per fare un dispetto?).

Questi automobilisti che perdono il controllo dell’auto non sarebbe il caso che perdessero anche la patente? Magari anche solo per 5 o 10 anni, con obbligo di rifare esami di teoria e pratica: sicuramente, dopo la pausa di riflessione, imparerebbero a controllarla meglio l’automobile.

In realtà è chiaro che in quasi tutti gli incidenti la velocità ha un ruolo fondamentale, o nel causare direttamente l’incidente, o nel peggiorarne le conseguenze. Bastano pochi km/h in più per aumentare notevolmente spazi di arresto e spazi di frenata, e per peggiorare gli effetti dell’energia cinetica dell’impatto: passando da 30 a 50 km/h lo spazio di arresto raddoppia, e l’energia dell’impatto triplica, perché l’energia cinetica è uguale alla massa moltiplicato la velocità al quadrato diviso due, ovvero

Energia cinetica = 1/2 (massa * velocità2)

È vero che, dopo il titolo, l’articolo inizia parlando di velocità (forse per amor di varietà, nel formulare l’elenco), ma il titolo mette in primo piano la pioggia come causa principale di incidente. Salvo uragani nel vero senso della parola, la pioggia non causa nessun incidente: è comunque la velocità eccessiva che li causa. Se uno va piano, ‘l’asfalto viscido’ non esiste, e resta bello ruvido come sotto il sole, perché l’eventuale effetto dell’aquaplaning è causato dalla velocità, non dall’asfalto.

Infatti vediamo cosa dice dell’acquaplaning il sito Uniroyal, che di pneumatici se ne intende:

Immagine dal sito Uniroyal al3 giugno 2024

Quindi nel titolo invece di ‘Pioggia, velocità, alcol’, il redattore avrebbe dovuto scrivere ‘Velocità e alcol’. Considerando che molti leggono il titolo ma non l’articolo, sarebbe stato meglio.

La velocità è probabilmente la causa di incidente più sottostimata e sottovalutata: nei giornali, a meno che non ci sia stato un plateale eccesso di velocità verificato dalle forze di polizia, raramente se ne parla, nonostante le descrizioni invece abbondino di ‘impatto violentissimo’ e ‘ha perso il controllo della vettura’.

Se l’impatto è stato violentissimo, non sarà perché l’automobilista andava troppo veloce? Se l’automobilista ha perso il controllo della vettura, non sarà perché pigiava un po’ troppo sull’acceleratore?

Molti giornalisti, come molti automobilisti, sembrano non conoscere l’articolo 141 del Codice della strada che prescrive di mantenere sempre una velocità adeguata alle condizioni della strada e del traffico, in modo da mantenere sempre il controllo del veicolo.

Se perdi il controllo del veicolo, se questo ‘si ribalta’, se non riesci a frenare, forse andavi troppo veloce. È una cosa che andrebbe detta, parlando di incidenti stradali.◆

Qui l’intero articolo di Verona Sera: Pioggia, velocità, alcol, 18 incidenti a Verona in 48 ore: la polizia locale annuncia un giro di vite.

Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:

  1. Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
  2. Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
  3. 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
  4. Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
  5. A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]

Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.

Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf  e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.

Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali

Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.

Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.

Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:

*Come i giornali raccontano gli scontri stradali* FAQ, le risposte alle domande e alle obiezioni più frequenti

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
Questa voce è stata pubblicata in Come i giornali e i giornalisti descrivono gli incidenti stradali e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento