Molti negano che i giornalisti abbiano la tendenza a minimizzare le responsabilità di chi guida veicoli a motore.
Si intende responsabilità morali e materiali, e non solo legali: se per esempio vai troppo veloce, l’eventuale incidente che avviene non avviene per sfortuna, ma come conseguenza di una tua scelta di guida; idem se stai fumando mentre guidi e ti cade la brace sui pantaloni, e ti distrai per spazzarla via; lo stesso se ti metti alla guida avendo bevuto due bicchieri di vino, oppure con un po’ di mal di stomaco, l’influenza o altri sintomi che potrebbero presagire un imminente malore; idem se fai una lunga tirata senza aver dormito, eccetera.
Ci sono diversi studi scientifici e l’esame di centinaia di articoli che lo dimostrano: spesso i giornalisti trovano mille scuse per giustificare gli incidenti stradali (la pioggia, il sole, l’asfalto bagnato, la strada killer, la curva assassina, auto che si ribaltano da sole, e tante altre giustificazioni fantasiose), oppure semplicemente sorvolano completamente sulle possibili cause di un incidente.
Questo è un articolo emblematico:
- Furgone animato nel titolo
- Pseudo-causa dell’incidente nel titolo (‘furgone sbanda‘, senza altre spiegazioni… è scoppiata una gomma, c’era una macchia d’olio, ha dovuto evitare un animale, oppure forse l’autista guidava troppo distratto o troppo veloce per le condizioni della strada?)
- Vittima protagonista nel titolo
- Furgone animato nell’articolo
- Pseudo-ricostruzione nell’articolo, senza nessun cenno a possibili infrazioni o errori di guida dell’autista (‘il veicolo, appartenene a una ditta di manutenzione e guidato da un 24enne, ha sbandato all’altezza dell’attraversamento’)
- ‘Tragico destino’ come melodrammatica spiegazione dell’incidente
Il colmo viene raggiunto quando l’incidente viene spiegato con il ‘tragico destino’. Un furgone sbanda, invade una pista ciclabile e finisce nel fiume uccidendo una persona in bicicletta e al giornalista non viene in mente che la velocità eccessiva per le condizioni della strada potrebbe essere una delle cause più probabili.
Sembra che automobilisti e giornalisti non sappiano niente dell’articolo 141 del Codice della strada che prescrive di mantenere sempre una velocità adeguata alle condizioni della strada e del traffico, in modo da mantenere sempre il controllo del veicolo.
Se sbandi, invadi una pista ciclabile e finisci nel fiume, il veicolo forse non lo stai controllando al meglio. ◆
Qui l’intero, melodrammatico articolo di Fanpage: Furgone sbanda, la investe e la trascina nel fiume: Giulia muore mentre torna a casa dal lavoro.
Una donna è morta perché un furgone ‘ha sbandato’. È ‘un tragico destino’.
Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:
- Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
- Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
- 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
- Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
- A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]
Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.
Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.
Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali
Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.
Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.
Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:
- Come i giornali descrivono gli incidenti stradali, un esempio positivo: non è necessario fare il processo all’automobilista per scrivere articoli più realistici [Rimini today]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Milano, ‘Auto si scontrano e travolgono due pedoni’, con guidatori invisibili. Ma c’è anche un esempio quasi positivo [La Repubblica]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Una volta tanto, ‘alta velocità’ nel titolo e nell’articolo [La Repubblica]
- Come i giornali raccontano gli scontri stradali: finalmente un articolo con adeguato approfondimento [L’Eco di Bergamo]