Formia, travolge donna sulle strisce, l’automobilista ‘non si è accorto di nulla a causa dell’oscurità’ [La Repubblica]

Immagine dalla Repubblica al 9 maggio 2024

I giornalisti di cronaca quando parlano di incidenti e scontri stradali tendono a giustificare gli automobilisti e minimizzarne le responsabilità. Qui un articolo emblematico.

  1. Vittima protagonista nel titolo
  2. Prima attenuante per l’automobilista: ‘Sarebbe stata investita da un’auto guidata da un giovane del posto, che si è fermato a prestare soccorso’
  3. Seconda attenuante per l’automobilista: ‘ha raccontato ai militari di non essersi accorto di nulla a causa dell’oscurità’
  4. Terza attenuante per l’automobilista: ‘non si esclude nemmeno che la donna, con problemi di alcolismo, possa essere caduta prima dell’impatto con la Ford B Max guidata dal giovane.’ Questa è anche una delegittimazione dei diritti del pedone (che sulle strisce ha comunque la precedenza, anche se ubriaco, distratto, malato, disabile o malato).
Immagine dalla Repubblica al 9 maggio 2024
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Come si vede, il giornalista, probabilmente in modo inconsapevole, tende a giustificare l’automobilista, suggerendo un involontario concorso di colpa della vittima: aveva problemi di alcolismo, forse era anche caduta sulle strisce prima dell’impatto. Ma:

  1. In prossimità delle strisce è sempre obbligatorio rallentare, ancora di più se c’è un pedone in prossimità che si accinge a passare, ancora di più se il pedone è incerto o barcolla, ancora di più se ci fosse un corpo di una persona svenuta in mezzo alla strada;
  2. Se è buio è un motivo in più per rallentare e guidare con particolare prudenza. Il buio non è e non può essere una scusa per eventuali incidenti ‘imprevedibili’. Anche perché non c’è niente di meno imprevedibile della possibilità che un pedone attraversi sulle strisce pedonali;
  3. Secondo lo studio ‘Nighttime Driving Accidents and Selective Visual Degradation’, di HW Leibowitz, pubblicato su Science, 1977, citato nel libro ‘Traffic’ di Tom Vanderbilt (Penguin), nell’oscurità per poter fermare l’automobile in tempo per evitare qualsiasi ostacolo bisogna guidare a una velocità non superiore a 20 miglia orarie (circa 32 km/h); se veramente l’automobilista non ha visto la vittima, stava guidando a una velocità superiore, ovvero non aveva rallentato in prossimità del passaggio pedonale: quindi l’oscurità non è una scusa ma dovrebbe invece essere considerata un’aggravante;
  4. Non si capisce per quale motivo investire una persona caduta per terra sulle strisce potrebbe essere meno grave rispetto a investire un pedone che cammina.

Il giornalista ha avuto il tempo e le risorse per cercare approfondimenti sulla versione dell’automobilista, e anche sulla storia personale della vittima, ma a quanto pare non per studiare il codice della strada né per studiare le tematiche generali sull’incidentalità stradale. L’articolo 141 del Codice della strada prescrive di mantenere sempre una velocità adeguata alle condizioni della strada e del traffico, in modo da mantenere sempre il controllo del veicolo. Se investi un pedone sulle strisce, in piedi o svenuto, forse l’auto non la stai controllando molto bene. ◆

Qui l’intero articolo dalla Repubblica: Lutto a Formia, muore dopo essere stata investita sulle strisce. La chiamavano la “poetessa”.

“Non l’ho visto” dovrebbe essere un’aggravante che dimostra guida distratta

Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:

  1. Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
  2. Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
  3. 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
  4. Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
  5. A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]

Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.

Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf  e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.

Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali

Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.

Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.

Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:

*Come i giornali raccontano gli scontri stradali* FAQ, le risposte alle domande e alle obiezioni più frequenti

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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