Ponte di Genova: e due parole di biasimo per i deficienti che hanno progettato, approvato e costruito questo genere di autostrade? [Aggiornamento]

Il dramma del crollo del viadotto Morandi a Genova ha colpito tutta Italia. Il bilancio delle vittime è 43 morti (fra automobilisti precipitati nel vuoto e residenti travolti dalle macerie) e circa 650 sfollati per motivi di sicurezza, pari a 250 famiglie che abitavano sotto al ponte che a venti giorni dal crollo hanno iniziato a protestare per conoscere il loro destino.

Qui un servizio del Corriere della Sera sull’autostrada che passa a Genova. Le foto sono tutte da guardare: Crollo a Genova, nel reportage degli anni ‘80 l’autostrada che passa tra le case.

Un dato da sottolineare è che le palazzine sotto il ponte erano state costruite prima del ponte. Erano alloggi per i ferrovieri di proprietà delle Ferrovie dello Stato, successivamente venduti a chi ci ha abitato fino al crollo del ponte.

Un altro dato da sottolineare è l’evidente inappropriatezza della costruzione di quel genere di strade e autostrade in una città come Genova. Quando si parla di ciclabilità e pedonalizzazioni in qualsiasi città italiana arriva sempre puntuale l’obiezione “Genova non è Amsterdam”, “Milano non è Amsterdam”, “Roma non è Amsterdam”.

Ma quando si tratta di costruire autostrade non viene mai fatta l’obiezione “Genova non è Los Angeles”,”Milano non è Los Angeles”, “Roma non è Los Angeles”. In Italia le piste ciclabili sono sempre un problema mentre i parcheggi, le strade e le autostrade invece si possono costruire a qualsiasi costo, come dimostra l’esperienza di Genova e anche i numerosi disastri “naturali” che l’hanno colpita negli ultimi anni a causa degli eccessi di asfalto per strade e parcheggi.

Il ponte Morandi a Genova (e in altre città italiane) non è l’unico caso di infrastruttura autostradale costruita sopra o in immediata prossimità di abitazioni pre-esistenti, con grave danno per rumore e inquinamento per i residenti.

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Genova Bolzaneto. Un panorama meritevole di essere immortalato in cartolina, nel 1958…

Altro dettaglio importante da notare. La costruzione del viadotto Morandi era stata preceduta dalla consueta promessa di tutte le nuove strade: “ridurre il traffico”. Promessa clamorosamente mancata, come sempre: le nuove strade incentivano l’uso dell’auto, non lo riducono.

Domenica del Corriere 1964 Genova risolve promblema traffico ponte Morandi progetto

Qui un video dell’ingegner Carlo Pagliai che esamina la situazione urbanistica dell’area del viadotto Morandi con foto delle palazzine, cartografia urbanistica dell’epoca e foto del cantiere. Il video esamina gli aspetti tecnici senza formulare giudizi sull’opera.

AGGIORNAMENTO – Qui il crollo del Ponte Morandi sul torrente Polcevera in un’analisi del New York Times (articolo in italiano) con foto e filmati.

Qui la ricostruzione dei fatti e la situazione dell’inchiesta a cura di Valigia Blu: Crollo Ponte Morandi, il punto su: inchiesta giudiziaria, ‘revoca’ concessione, lavori ricostruzione.

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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