I giornalisti di cronaca, forse perché spesso sono anche loro automobilisti, altrettanto spesso tendono a minimizzare le responsabilità di chi guida veicoli a motore. In questo breve articolo, alcuni dei metodi più utilizzati, spesso inconsapevolmente:
- Vittima protagonista nel titolo
- Autobus animato nel titolo
- Autobus animato anche nell’articolo
- Eufemismi per descrivere lo scontro (‘Nell’urto il ciclista è stato sbalzato a terra’)
- Vittima protagonista anche nella descrizione delle conseguenze dello scontro (‘si è procurato una seria lesione ad una gamba’, come se l’iniziativa del ferimento fosse stata del ciclista)
- Nessun cenno a chi guidava l’autobus, che dall’articolo potrebbe sembrare un veicolo a guida autonoma
- Nessuna informazione né ipotesi sulla dinamica: ‘per cause in corso di accertamento’ che probabilmente non conosceremo mai dalla stampa.
Questo trattamento molto superficiale degli incidenti e scontri stradali mette in primo piano le vittime con il paradossale effetto di suggerire sottilmente una loro responsabilità, come diventa evidente dalla descrizione dello scontro, pieno di eufemismi che scagionano ‘l’autobus’ e rendono attivo il ciclista: ‘Nell’urto il ciclista è stato sbalzato a terra e si è procurato una seria lesione ad una gamba’.
Dire ‘Nell’urto‘ il giornalista minimizza l’eventuale ruolo dell’autista dell’autobus. Idem l’espressione ‘il ciclista è stato sbalzato a terra’: è stato sbalzato da chi? Anche usare l’espressione ‘si è procurato una seria lesione a una gamba’ rende il ciclista protagonista dell’incidente, mentre autista e autobus a questo punto sono completamente scomparsi dal racconto, come se non avessero avuto alcun ruolo.
Salvo il caso di mancata precedenza a un incrocio (di cui qui non si parla in nessun modo), molti di questi incidenti avvengono in fase di sorpasso senza rispettare l’adeguata distanza laterale di sicurezza prescritta dal codice. In queste fasi può bastare un piccolo urto, o anche lo spostamento d’aria in caso di mezzi di grosse dimensioni come suv, furgoni, camion e autobus, per far cadere un ciclista. Ma è un ‘piccolo urto’ che ha gravi conseguenze e che non va minimizzato: è frutto di disattenzione o imprudenza.
A dimostrare che queste osservazioni non sono frutto di cherrypicking a danno di un singolo articolo magari redatto in fretta il giorno stesso dell’incidente, osserviamo che anche La Nazione e la Repubblica usano analoghe modalità di racconto.
Qui La Nazione in un articolo uscito il giorno dopo:
Anche nell’articolo della Nazione il ciclista è protagonista, l’autobus sembra un veicolo a guida autonoma, l’autista dell’autobus è totalmente assente, non c’è nessuna informazione sulla dinamica.
Nell’articolo della Nazione le ‘cause da accertare’ sono citate tre volte, nel sottotitolo, all’inizio dell’articolo e in conclusione.
Anche qui l’incidente viene descritto con un eufemismo: ‘è finito sotto le ruote di un autobus’, come se l’iniziativa fosse stata del ciclista o fosse stato un caso sfortunato, non dipendente da nessuno. Idem per le conseguenze dell’incidente: ‘L’uomo, un 57enne di Lido di Camaiore, ha avuto un polpaccio maciullato’.
Come capita spesso, in entrambi gli articoli i giornalisti conoscono l’età della vittima (come fanno a conoscerla?) ma non sanno dire niente sulla dinamica dell’incidente: su verbali della polizia scrivono solo le età delle persone coinvolte? Le forze dell’ordine possono comunicare solo l’età delle vittime? Gli eventuali testimoni sanno valutare alla perfezione le età delle persone coinvolte ma non sanno dire nulla su quello che è successo?
Anche La Repubblica usa le stesse modalità, e anche qui il giornalista conosce l’età della vittima, ma non sa niente della dinamica:
Anche qui la solita conclusione pilatesca: ‘Accertamenti su causa e dinamica dell’incidente sono in corso’. Una volta finiti gli accertamenti, conosceremo mai le cause dell’incidente? Probabilmente non dalla stampa. ◆
- Qui l’intero articolo di Lucca in Diretta: Travolto in bicicletta da un autobus, è grave.
- Qui l’intero articolo della Nazione: Massarosa Ciclista sotto il bus. Gamba maciullata dalle ruote.
- Qui l’intero articolo della Repubblica: Ciclista investito da un autobus a Massarosa: è grave.
Qui altri casi di ciclisti e pedoni investiti dall’Uomo Invisibile, che purtroppo guida male e non viene preso mai:
Qui un altro caso di ciclista investito e dinamica perennemente misteriosa: ‘Muore dopo sei mesi di agonia. Era stato investito da un’auto’… ma dopo sei mesi della dinamica non si sa nulla [La Nazione]
Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:
- Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
- Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
- 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
- Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
- A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]
Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.
Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.
Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali
Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.
Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.
Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:
- Come i giornali descrivono gli incidenti stradali, un esempio positivo: non è necessario fare il processo all’automobilista per scrivere articoli più realistici [Rimini today]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Milano, ‘Auto si scontrano e travolgono due pedoni’, con guidatori invisibili. Ma c’è anche un esempio quasi positivo [La Repubblica]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Una volta tanto, ‘alta velocità’ nel titolo e nell’articolo [La Repubblica]
- Come i giornali raccontano gli scontri stradali: finalmente un articolo con adeguato approfondimento [L’Eco di Bergamo]