La fesseria delle multe ‘per fare cassa’ [AGGIORNAMENTO 23 aprile 2024]

Il terrorista anti autovelox che difende i poveri automobilisti vessati dai comuni avidi di soldi. Vignetta di Yo

Molti automobilisti sostengono che i comuni applicano limiti di velocità e installano autovelox ‘per fare cassa’, compreso il caso dei limiti a 30.

Si tratta di una sciocchezza propagandistica diffusa in mala fede e a cui credono solo i disinformati. Ecco perché:

  1. Se i comuni volessero veramente fare cassa con le multe, invece di installare costosi autovelox con tutta la segnaletica obbligatoria e i costi dovuti alla necessità di presidiarli con una pattuglia visibile, farebbero multe a raffica per il divieto di sosta, attività molto meno costosa e potenzialmente più redditizia. Invece questo non avviene. Per esempio a Milano, una delle città italiane più presidiate da vigili e polizia stradale, succede questo: Milano: 100.000 divieti di sosta al giorno. Solo il 3% multati.
  2. Molti comuni italiani non riescono a riscuotere gran parte dei proventi delle multe, con procedure di recupero crediti che vanno avanti per anni e spesso falliscono o portano alla ‘rottamazione’ delle cartelle esattoriali.
  3. Per evitare che i comuni ‘facciano cassa’ basta rispettare i limiti, basta fare attenzione alla segnaletica (gli autovelox in Italia sono sempre segnalati, e quasi sempre presidiati con la pattuglia visibile, oltre che segnalati su Google Maps e altri servizi di geolocalizzazione) ed evitare di parcheggiare in divieto di sosta o in doppia fila.
  4. Nel caso delle zone 30 e dei limiti a 30, per garantismo peloso a favore degli automobilisti, per i comuni è molto difficile installare autovelox, men che meno installarli nascosti o usare auto civetta per individuare gli indisciplinati come si fa in molti paesi europei. Quindi la tesi che proprio i limiti a 30 vengano imposti per ‘fare cassa’ è totalmente falsa.
Immagine da Primo Numero al 28 marzo 2024

Inevitabilmente, quando si fa questo discorso strettamente logico e fattuale, arriva qualcuno con la notizia dell’autovelox irregolare o dell’incasso milionario di questo o quel piccolo comune. Si tratta di obiezioni pretestuose:

  1. Gli autovelox irregolari sono una piccola percentuale del totale, e in genere vengono rapidamente individuati e rimossi o segnalati in modo più visibile a furia di ricorsi: esiste un fiorente settore di avvocati specializzati nel fare ricorso contro le multe per eccesso di velocità (e non sempre vincono).
  2. Il totale milionario di questo o quel comune fa notizia ma in sé non significa niente. Se su una strada dove passano 60.000 auto al giorno vengono elevate 1.000 multe al giorno, vuol dire che nel 98% dei casi gli automobilisti transitano senza prendere nessuna multa, ovvero gli indisciplinati o i distratti che non hanno visto i segnali e corrono davanti all’autovelox sono una piccola percentuale.

A proposito della ridotta capacità di molti comuni di incassare le multe, qualche cavillatore seriale potrebbe arrivare con notizie di questo genere:

Immagine da Mondo Motori al 28 marzo 2024

In realtà anche questo caso eclatante dimostra che i comuni sono poco efficienti nel riscuotere le multe. In questo caso l’automobilista non ha pagato le sanzioni per dieci anni circa, accumulandone 175 per un totale di 30.000 euro (comprese penali e spese di riscossione). Alla fine è stato emesso un provvedimento di pignoramento dell’auto, ma senza riuscire a notificarlo.

Alla fine l’auto è stata sequestrata perché, durante un controllo casuale in strada, è emerso il pignoramento. Ovvero: senza questa ennesima infrazione con controllo in flagrante, l’automobilista avrebbe potuto andare avanti per altri anni. E magari questo automobilista era proprio uno di quelli che si lamentano perché le multe servono ‘per fare cassa’. Qui l’intero articolo sulla vicenda: Non paga 175 multe, Municipale di Firenze gli confisca il suv [Mondo Motori]

[AGGIORNAMENTO – Thomas, nei commenti, ha osservato che esistono anche gli autovelox non presidiati. È vero, ma questi stanno generalmente sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali, dove in genere i comuni non hanno possibilità né di installarli né di ‘fare cassa’, visto che non sono proprietari della strada; gli autovelox non presidiati installati dai comuni sono una minoranza; il fatto che esistano non cambia il succo del discorso: la normativa italiana sugli autovelox è estremamente favorevole agli automobilisti (e a chi installa autovelox, visto che il risultato è che ne abbiamo di più del resto d’Europa.]

[AGGIORNAMENTO 23 aprile 2024] È appena uscita la notizia di un ricorso vincente alla Cassazione, per cui moltissimi autovelox rischieranno di essere considerati irregolari perché ‘autorizzati ma non omologati’. Molti automobilisti indisciplinati e multati intoneranno la lamentela vittimista ‘gli autovelox sono irregolari, ci stanno truffando’. In realtà la vicenda dimostra due cose:

  1. L’estremo garantismo della giurisprudenza italiana nei confronti degli automobilisti
  2. La confusione legislativa, in parte voluta e in parte frutto probabilmente di incompetenza a vari livelli istituzionali: ‘Vi sarebbe in sostanza un vuoto normativo che, in assenza di correzioni, metterebbe legalmente al riparo gli automobilisti colti dagli autovelox (per ora) giudicati non regolamentari.’, come riporta qui l’Ansa e il Corriere della Sera qui sotto.
Articolo dal Corriere della Sera, 22 aprile 2024

Qui altri articoli sul tema degli autovelox (link alle fonti all’interno degli articoli):

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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4 risposte a La fesseria delle multe ‘per fare cassa’ [AGGIORNAMENTO 23 aprile 2024]

  1. Thomas ha detto:

    Se vuoi fare la tua battaglia personale scrivendo oltre un post al giorno, se libero di farlo; però almeno sii preciso nelle informazioni: esistono anche autovelox non presidiati, quindi non sempre vi è la presenza di agenti della polizia locale e ciò riduce gli oneri per i comuni.

    Inoltre il fatto che molti non paghino non vuol dire nulla, come per le tasse, l’alta evasione non significa che le tasse non siano alte, ma solo che lo Stato è inefficiente e non sa gestire bene la riscossione.

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    • Gianni Lombardi ha detto:

      Gli autovelox non presidiati riguardano le autostrade e le superstrade, dove ‘i comuni’ non possono fare ‘cassa’.

      Il fatto che un’alta percentuale di multe non vengano incassate evidenzia che non sono finalizzata a fare cassa. Se non incassi, non puoi fare ‘cassa’.

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      • CimPy ha detto:

        Gli autovelox non presidiati riguardano le autostrade e le superstrade,

        Veramente, a me sembra ne abbiamo anche nelle strade di Milano. Dici che sono finti?

        Cavalcavia del Ghisallo
        Viale Fulvio Testi
        Viale Fermi
        Viale Famagosta
        Via Palmanova
        Via Parri
        Via della Chiesa Rossa
        Via dei Missaglia
        Via Virgilio Ferrari
        Viale Monte Ceneri
        Viale Serra

        postazioni fisse, non presidiate, ma la foto te la fanno e la multa ti arriva in 4/6 mesi (che magari fai a tempo a ripetere più volte)

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      • Gianni Lombardi ha detto:

        È vero, alcuni autovelox dei comuni non sono presidiati. Ho corretto l’articolo. Questo comunque non cambia il discorso: la normativa italiana sugli autovelox è particolarmente garantista e favorevole agli automobilisti. E per evitare che i comuni ‘facciano cassa’ nella maggior parte dei casi basta stare attenti alla segnaletica, e guardare ogni tanto su Google Maps o altri navigatori.

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