I giornalisti di cronaca, un po’ in tutto il mondo, tendono a minimizzare le responsabilità di chi guida veicoli a motore. Spesso inconsapevolmente. Un metodo frequente, quando raccontano gli scontri e incidenti stradali, è raccontarli come se automobilisti e autisti non esistenssero. Qui un interessante esempio:
- Auto e furgone animati nel titolo
- Auto e furgone animati nel sottotitolo, con il ‘furgone che stava lavorando’
- Auto e furgone a guida autonoma anche nella descrizione dell’incidente all’inizio dell’articolo
- Quando finalmente si parla del conducente dell’auto, di questo si sa solo che è scomparso nel nulla.
- Ampie informazioni sulle code e sul traffico, nessuna sulla dinamica dell’incidente
Naturalmente la metonimia, ovvero scrivere ‘auto’ invece di ‘automobilista’ in uno scambio di nomi fra mezzo e guidatore, è una figura retorica perfettamente legittima. Ma è sospetto che venga inconsapevolmente usata con grande frequenza nelle cronache di scontri e incidenti stradali, spesso senza mai nominare l’automobilista, come se le auto a guida autonoma fossero normalmente diffuse nelle nostre strade. Per esempio:
- Ciclista contro auto invece di Bici contro auto
- Auto investe pedone, invece di Automobilista investe pedone
- Auto si ribalta, invece di Automobilista fa ribaltare l’auto.
La prima formulazione è frequentissima, la seconda è più rara, talvolta rarissima. (Cercando con Google “Automobilista fa ribaltare l’auto” non emerge nessuna ricorrenza. Cercando “auto si ribalta” ne emergono oltre 400.000):
Usata ogni tanto per varietà, la metonimia va bene. Usata sempre, soprattutto nei titoli e nelle descrizioni dell’incidente, tende ad allontanare psicologicamente la responsabilità di chi guida veicoli a motore (infatti, mentre è frequente trovare ‘auto investe ciclista’, ovvero l’oggetto investe una persona, è molto raro trovare ‘bici investe pedone’)
In questo articolo, per esempio, si parla ben tre volte di auto tampona furgone, ma sempre senza indagare né le responsabilità di chi guida, né le cause dell’incidente che, nel caso di un tamponamento, non sono difficili da ipotizzare:
- Velocità eccessiva del mezzo che tampona
- Mancato rispetto delle distanze di sicurezza
Nell’articolo del conducente del furgone non si sa nulla, mentre delll’automobilista si sa solo che è misteriosamente scomparso. Verrà chiarito il mistero? Probabilmente non lo sapremo dalla stampa. ◆
Qui l’intero articolo di 055Firenze: Incidente in A1, auto tampona furgone e si incendia: code nel fiorentino. Tre feriti.
Qui altri casi di auto, furgoni e camion guidati dall’uomo invisibile:
- Come i giornali descrivono gli scontri stradali: il mistero dei ciclisti che si fanno investire da automobilisti e camionisti invisibili [Antologia di titoli e articoli]
- Sempre più fitto il mistero dei ciclisti e dei pedoni che nei giornali vengono investiti da automobili e camion guidati dall’uomo invisibile [antologia di titoli e articoli]
Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:
- Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
- Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
- 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
- Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
- A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]
Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.
Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.
Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali
Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.
Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.
Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:
- Come i giornali descrivono gli incidenti stradali, un esempio positivo: non è necessario fare il processo all’automobilista per scrivere articoli più realistici [Rimini today]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Milano, ‘Auto si scontrano e travolgono due pedoni’, con guidatori invisibili. Ma c’è anche un esempio quasi positivo [La Repubblica]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Una volta tanto, ‘alta velocità’ nel titolo e nell’articolo [La Repubblica]
- Come i giornali raccontano gli scontri stradali: finalmente un articolo con adeguato approfondimento [L’Eco di Bergamo]