I giornalisti di cronaca tendono a raccontare gli incidenti stradali come se fossero eventi del tutto casuali, voluti dal destino, di cui non ha colpa nessuno, men che meno chi guida. Qui un esempio interessante:
- ‘Incidente in A1′ nel titolo: il termine ‘incidente’ è fondamentale per definire gli scontri stradali come prevalentemente o del tutto casuali
- ‘Camion si ribalta e va a fuoco’ nel titolo; nessun ruolo per il conducente
- ‘Italia divisa in due. Code e circolazione bloccata per ore’: i problemi per il traffico prevalgono sul tema di rischio e pericolo. E inoltre i problemi per il traffico non sono però un incentivo per individuare cause e rimedi per gli incidenti
- Il camionista compare nell’articolo solo per comunicarci che è uscito da solo dal mezzo, illeso. Infrazioni? Errori nella guida? Stanchezza? Colpo di sonno? Sorpasso sbagliato? Non si sa, e probabilmente non si saprà mai.
- Mentre il cronista non ha modo di approfondire le cause dell’incidente, è ricco di dettagli nell’informarci sulle conseguenze sul traffico e su consigli per evitare le code (se possibile)
La notizia è ‘in aggiornamento’, ma non si sa nulla delle cause dell’incidente. ◆
Qui l’intero articolo: Incidente in A1, camion si ribalta e va a fuoco: Italia divisa in due. Code e circolazione bloccata per ore.
Qui altri casi di veicoli che si ribaltano da soli o senza causa apparente: L’emergenza italiana delle auto che si ribaltano da sole [antologia di titoli e articoli]
Qui cinque studi e ricerche sulle distorsioni, volute e non volute, della stampa sugli incidenti stradali e della percezione del pericolo delle automobili:
- Morire camminando per strada… Giornalisti e polizia presentano gli incidenti che coinvolgono i pedoni in modo distorto [Tennessee State University]
- Incidenti stradali. I giornalisti animano le auto, e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Rutgers University, Arizona State University, and Texas A&M University]
- 6 modi con cui i giornali assolvono gli automobilisti e colpevolizzano pedoni e ciclisti [Streetblog, Rutgers University]
- Automobilisti, ciclisti e pedoni: come la stampa li descrive negli incidenti stradali [University of Westminster]
- A parità di ogni altra condizione, con le automobili si è molto più tolleranti. [Motornomativity: How Social Norms Hide a Major Public Health Hazard]
Qui le nuove linee guida della stampa inglese sulla cronaca degli scontri stradali.
Qui l‘ebook gratuito ‘Cronaca Letale: come giornalisti e giornali descrivono gli incidenti stradali’ – ebook gratis in formato ePub e pdf e la recensione del libro ‘Il valore delle parole’ nella cronaca giornalistica. Come evitare parole che uccidono due volte.
Cosa manca, spesso, negli articoli di cronaca degli scontri stradali
Gli articoli citati possono essere stati aggiornati o modificati dalle rispettive redazioni dopo la realizzazione degli screenshot o in epoche successive per inserire nuove informazioni o correggere refusi. Gli screenshot vengono ripresi a scopo di studio per documentare i tic linguistici e l’esatta redazione delle parti rilevanti dell’articolo.
Qui la rubrica ‘Come i giornali e i giornalisti raccontano gli scontri stradali’ con centinaia di articoli analizzati.
Qui alcuni esempi positivi esaminati in pregi ed eventuali difetti:
- Come i giornali descrivono gli incidenti stradali, un esempio positivo: non è necessario fare il processo all’automobilista per scrivere articoli più realistici [Rimini today]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Milano, ‘Auto si scontrano e travolgono due pedoni’, con guidatori invisibili. Ma c’è anche un esempio quasi positivo [La Repubblica]
- *Come i giornali raccontano gli scontri stradali* Una volta tanto, ‘alta velocità’ nel titolo e nell’articolo [La Repubblica]
- Come i giornali raccontano gli scontri stradali: finalmente un articolo con adeguato approfondimento [L’Eco di Bergamo]