Per un automobilista quali sono le probabilità di *sopravvivere_senza_danni* a un incidente in auto a più di 50 km/h? Poche

I crash test delle case automobilistiche vengono normalmente fatti a 55 km/h e si calcola che sia molto difficile sopravvivere a un urto contro un ostacolo fisso a 80 km/h, anche se non è impossibile (per chi ha molta fortuna).

Come si vede dal diagramma sopra, per chi è a bordo di un veicolo, mediamente probabilità di morte crescono quasi verticalmente sopra i 50 km/h, per essere quasi 100% sopra i 120 km/h. Questo significa anche che, sopra i 40-50 km/h è difficile avere un incidente in auto senza un colpo di frusta, un naso rotto per l’urto contro l’airbag, delle costole rotte per la pressione contro la cintura di sicurezza, e danni fisici anche peggiori man mano che sale la velocità, fino a danni permanenti che non guariscono mai o che richiedono mesi o anni di fisioterapia (ovviamente al crescere della velocità, crescono le possibilità di danni e traumi).

La differenza fra pedoni e automobilisti? 40 km/h

È interessante anche notare che il differenziale di velocità fra gli utenti vulnerabili per eccellenza, i pedoni e i ciclisti, con gli utenti corazzati per eccellenza, gli automobilisti, è di soli 40 km/h nel caso di incidenti frontali, e di circa 20 km/h nel caso di collisioni laterali. Questo significa che basta andare a 40 km/h in macchina per cominciare a correre gli stessi rischi di chi pedala in bicicletta nel traffico. Questo tanto per dire quanto è elevata, nella realtà, la sicurezza delle automobili: sicure come carri armati sotto i 40 km/h, sempre più pericolose – per l’automobilista e per gli altri – a velocità superiori.

Ovviamente la sicurezza relativa di una particolare automobile dipende anche da marca e modello: una supercar equipaggiata con il meglio della tecnologia è generalmente più sicura di un’utilitaria economica, però anche per gli automobilisti che guidano Porsche, Ferrari o Lamborghini è sempre consigliabile evitare gli scontri frontali. Inoltre anche la massa ha una sua importanza: in uno scontro frontale il veicolo più piccolo e leggero ha la peggio: nello scontro fra un’utilitaria e un camion, l’utilitaria viene distrutta e l’automobilista corre brutti rischi, mentre il camionista ha maggiori probabilità di cavarsela senza troppi danni. Infine anche la propria età e forma fisica sono un fattore rilevante: a parità di ogni altro fattore, un trentacinquenne in buona forma fisica se la cava meglio di un sessantenne sedentario, sovrappeso e con patologie croniche.

I 50 km/h sono una velocità a torto considerata ‘sicura’: invece è la velocità in cui i rischi cominciano a salire per automobilisti e passeggeri, e diventano intollerabili per pedoni e ciclisti. In uno scontro a 50 km/h le probabilità di sopravvivenza di un pedone o un ciclista sono circa del 20%: ovvero nell’80% dei casi il pedone o il ciclista muoiono sul colpo o in breve tempo.

Anche 130 km/h sono una velocità che, in situazione autostradale, alcuni automobilisti ignoranti e alcuni politici senza scrupoli considerano ‘sicura’, al punto che vorrebbero alzare i limiti a 150 su alcuni tratti di autostrada. Invece i 130 km/h sono una velocità in cui poche persone che hanno un incidente possono sopravvivere per raccontarlo.

Nel caso di un incidente a 130 km/h forse puoi avere delle probabilità di sopravvivenza se hai un’auto molto sicura, con airbag frontale e laterali efficienti, se hai le cinture allacciate (se non hai allacciato le cinture, scordatelo), se l’urto non è laterale, se la velocità dell’auto non viene decelerata troppo rapidamente (per esempio con una lunga strisciata contro un guard rail che assorbe parte dell’urto), se godi di una preparazione atletica eccellente, se Dio decide di proteggere proprio te in quel momento. C’è anche chi è sopravvissuto a cadute da un aereo senza paracadute. Ma non conterei troppo nella ripetizione dell’esploit.

In generale le auto sono sicure come carri armati fino a 40 km/h circa, poi il livello di pericolosità incomincia a salire. Molto di più di quel che pensano gli automobilisti. ◆

Contrariamente a quel che si crede, l’automobile è complessivamente molto più pericolosa della bicicletta [dati OECD]

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
Questa voce è stata pubblicata in Prevenzione incidenti e contrassegnata con , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento