Perché in Italia se i ciclisti passano col semaforo rosso è un delitto, mentre in altri paesi europei è consentito?

Un modo sicuro per i giornali italiani per fare tanti clic e condivisioni sui social network è riportare la notizia di vigili urbani che multano dei ciclisti per essere passati col rosso, come in questo caso di Forte dei Marmi.

In realtà si tratta di una perdita di tempo e di allocazione discutibile delle risorse comunali: sarebbe molto meglio perseguire gli eccessi di velocità degli automobilisti, visto che le auto e i furgoni sono responsabili della grandissima parte di morti e feriti stradali, uccidendo principalmente pedoni e ciclisti.

In molti paesi europei e in alcuni stati americani si è invece verificato che il tassativo divieto di passare col rosso per i ciclisti sia in molti casi controproducente. Il filmato sopra è del Ministero dei Trasporti francese e documenta bene sia i pericoli per i ciclisti di rispettare tassativamente il semaforo, sia i vantaggi di passare prima che scatti il verde.

I ciclisti infatti hanno una visibilità della strada che gli automobilisti non hanno: vedono e sentono meglio il traffico in arrivo sia davanti sia lateralmente e quindi è spesso inutile e controproducente imporre loro di stare col piede a terra ad aspettare il verde quando hanno la possibilità di vedere che la via è libera o che le auto in arrivo sono molto lontane.

Infatti da qui nacque molti anni fa la cosiddetta Idaho Law: per i ciclisti il rosso equivale a uno stop, mentre lo stop equivale a un dare la precedenza.

Va aggiunto inoltre, a proposito dei semafori, anche il problema dei gruppi di ciclisti.

In alcuni paesi europei, per esempio in Spagna, i gruppi di ciclisti vengono considerati indivisibili, come i cortei e le scolaresche. Se il primo ciclista passa col verde, può passare tutto il gruppo perché obbligarli a fermare comporterebbe maggiore confusione e pericolo.

È quindi semplicistico affrontare il problema dei ciclisti che passano col rosso con le multe, per forza di cose rare e occasionali (ma fonte di tanti clic sui social network). C’è invece sotto un problema di aggiornamento del codice della strada, che nel caso italiano è confuso e arretrato.

Qui un esempio emblematico dell’estrema confusione del codice della strada italiano a proposito dei “velocipedi”: Quiz. È vero che le biciclette non possono transitare sulle strisce pedonali?

Istruzioni su come affrontare il semaforo rosso in bicicletta in Francia. Quando sono presenti questi cartelli in prossimità del semaforo, i ciclisti possono considerare il rosso equivalente a ‘dare la precedenza’ e procedere nella direzione indicata dalla freccia, se la strada è libera.

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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5 risposte a Perché in Italia se i ciclisti passano col semaforo rosso è un delitto, mentre in altri paesi europei è consentito?

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  2. Maximiliano Ulivieri ha detto:

    Peccato però che i ciclisti se ne fregano di chi attraversa le strisce ai semafori. Questo fa si che un pedone quando vede il verde deve stare attento pure i ciclisti che sfrecciano belli felici con il rosso.

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  3. Mica è un articolo di parte. Macché. I ciclisti da codice della strada, devono rispettare il semaforo. Nel momento in cui passano con il rosso, diventano potenziali problemi/rischi per gli altri che hanno il verde nella propria direzione. La metà dei ciclisti li manderei su Marte in bicicletta. In mezzo alle strade, affiancati. Odiosi.

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