Genova Sampierdarena, prima e dopo

Immagine da Silvia Giardella, presidente Comitato Lungomare Canepa

Nelle due foto sopra vediamo alcuni palazzi di Genova all’inizio del secolo scorso e oggi.

Nell’imediato dopoguerra, negli anni 50 del 1900, governi italiani e sindaci di molte città hanno deciso che lo sviluppo italiano passava per le autostrade e non per un più democratico miglioramento dei mezzi pubblici. E in una città e in una regione palesemente inadatte per le tangenziali e le autostrade a sei corsie, sono state costruite strade, autostrade e parcheggi a più non posso.

Con i risultati che vediamo nelle due immagini.

La mobilità italiana è diventata la mobilità automobilistica, basata sull’automobile privata (attualmente siamo la nazione europea con più auto per abitante). E tanto peggio per chi non vuole comprare l’auto privata, non può guidarla, o non può permettersi di comprarla e pargarne le numerose spese mensili.

Per documentare la lungimiranza di quelle scelte, va ricordato che anche il ponte Morandi, crollato nel 2018 per difetti costruttivi, fu costruito promettendo la soluzione ai problemi del traffico genovese. I problemi non sono mai stati risolti, il traffico è aumentato e peggiorato.

Qui sotto la copertina della Domenica del Corriere, il settimanale del Corriere della Sera, il più importante quotidiano italiano all’epoca, che nel 1964 prometteva la soluzione ai problemi del traffico genovese:

Qui altri articoli sul tema della viabilità a Genova (link alle fonti all’interno degli articoli):

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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Una risposta a Genova Sampierdarena, prima e dopo

  1. Giancarlo Brunelli ha detto:

    Purtroppo c’è un abuso generalizzato dell’automobile; dobbiamo ringraziare soprattutto i governi che si sono succeduti e le relative politiche economiche ma anche l’ignoranza ambientale e la presunta comodità generalizzate

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