Ad Amsterdam c’era un caos di auto come a Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Vicenza, Firenze, Napoli, Palermo. Poi hanno risolto [video]

Negli anni 70 ad Amsterdam il traffico era ossessivo e congestionato come quello di Roma, Milano, Torino, Firenze e tante altre città italiane oggi. Poi, anche per reagire alla piaga degli incidenti stradali (400 bambini e ragazzi morti in un solo anno), gli olandesi hanno messo la bicicletta nell’equazione dei trasporti, elaborando la formula

poca auto privata + mezzi pubblici + bicicletta + andare a piedi = meno traffico

Nei filmati sotto la storia di come e perché gli Olandesi hanno sviluppato la loro rete di piste ciclabili, e i risultati attuali: ovvero traffico molto scorrevole. Ma perché la maggior parte della gente va in bici, non perché hanno allargato le strade come sognano gli automobilisti più irriducibili, illusi da 100 anni di pubblicità automobilistica.

Qui l’ora di punta a Utrecht.

E qui, come si vede, neppure la neve ferma le biciclette mentre, come si sa, in genere in città è in grado di bloccare le auto in un ingorgo inestricabile.

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C’è un motivo per cui gli olandesi hanno privilegiato la bici per gli spostamenti urbani: è molto più efficiente dell’auto. Consuma 200 volte meno energia ed è altrettanto veloce nei percorsi sotto i 6 km.

Si può naturalmente fare un’obiezione: mentre Amsterdam è in pianura, in molte città nominate ci sono colline e strade in salita. È vero, ma:

  1. Anche nelle città con sette colli, la gran parte delle strade principali sono in pianura
  2. L’Olanda è un paese molto ventoso: non hanno le salite, ma devono spesso pedalare controvento, che è altrettanto faticoso.
  3. Oggi esistono le bici elettriche, che sono una valida ed economica alternativa agli scooter e sono in grado di aiutare chiunque a pedalare controvento e superare molte salite.

Inoltre per quelli che insistono a dire che Roma e Amsterdam non sono confrontabili perché Amsterdam è molto piccola, c’è una notizia importante che evidentemente non conoscono: l’area metropolitana di Amsterdam comprende 2,4 milioni di abitanti e ha una superficie di 2.500 kmq circa: numeri perfettamente confrontabili con quelli di Roma.

Informazioni su Gianni Lombardi

Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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12 risposte a Ad Amsterdam c’era un caos di auto come a Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Vicenza, Firenze, Napoli, Palermo. Poi hanno risolto [video]

  1. Roberto ha detto:

    Sicuramente l’Olanda parte vantaggiata perché completamente pianeggiante e con un clima sempre mite: anche se piuttosto piovoso, non c’è afa in estate né grandi geli in inverno. Tuttavia, è innegabile che hanno avuto molta determinazione e hanno ottenuto eccellenti risultati. A Milano, dove l’Amministrazione ha spinto molto sull’uso delle bici, si vede molta più gente pedalare che non venti anni fa e ce ne sarebbe ancora di più se si realizzassero vere e proprie reti di piste ciclabili dai comuni dell’hinterland al centro città. Oggi ogni Comune fa progetti per sé e spesso le piste ciclabili si interrompono fra un Comune e l’altro: provate ad andare da Milano a Novate Milanese, ad esempio, e vi accorgerete di quanto i Comuni fra di loro non dialoghino sulle piste ciclabili.

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    • enrico.tancredi@gmail.com ha detto:

      Però gli spostamenti che citi sono ben superiore ai 6 km. In particolare l’esempio che fai comporta un tragitto di 8-10-12 km a seconda della zona di Milano da raggiungere. Prima ancora di favorire un mezzo di trasporto a scapito di un altro (Avendo la bicicletta dei limiti intrinseci, dovuti vuoi alla distanza – 6-7 km max – vuoi al meteo – in particolare se fa troppo caldo la doccia all’arrivo è d’obbligo e quasi nessuno ha la possibilità di farla dopo), bisognerebbe ridurre la necessità per le persone di spostarsi oppure ridurre le distanze da percorrere, tema assai complesso ma che è decisivo se si vuole veramente abbattere l’inquinamento. Nel 21° secolo una grossa mano ce la dà la tecnologia (PC, internet…). Pensate solo al processo civile telematico (se non sapete cos’è: https://it.wikipedia.org/wiki/Processo_civile_telematico ). Avendo vissuto direttamente questa innovazione posso dire che ha drasticamente ridotto la necessità per avvocati, consulenti e altri soggetti di andare fisicamente in Tribunale. Una buona parte degli adempimenti (notifiche, depositi, copie autentiche o semplici di atti e documenti) si fanno ora direttamente dallo studio, semplicemente inviando dei PDF per via telematica. Purtroppo tale novità non è stata ancora estesa ai Giudici di Pace e al processo penale. Si si estendesse in generale a tutta la PA questo sistema si ridurrebbero un altro po’ il n. di spostamenti…

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  2. Davide M. ha detto:

    Magnifico! Capitato a fagiolo durante una discussione su come si “può fare” … Ma perché ho conosciuto solo ora il tuo blog?

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  3. Gilberto Giorcelli ha detto:

    Riferendomi all’ultimo grafico mi chiedo sempre perché in queste prove non sono mai presenti scooter

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  4. fulvio p ha detto:

    Si fa presto ad aggiungere la riga dello scooter: essendo + parcheggiabile dell’auto possiamo dargli un tempo di accesso di 5′ ( visto che i parcheggi delle bici sono più piccoli possono essere + accessibili) e allo scooter puoi dare ragionevolmente la stessa velocità media dell’auto. ne risulta che su km è ancora meglio la bici, a patto di fare tanti parcheggi.

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    • enrico.tancredi@gmail.com ha detto:

      in scooter o moto vai più veloce dell’auto (25 km/h nel grafico, di media), in quando superi le code di auto. Ps uso auto, moto e bici su percorsi tra i 2 e i 10 km, e la bici mio malgrado su quello da 10 km la devo escludere, ci metterei molto di più, specie al ritorno quando il traffico è molto inferiore.

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  5. Adriano ha detto:

    I paragoni tra Italia e paesi del centro-nord Europa sono quasi sempre fuorvianti. A differenza dell’Italia dispongono di classi dirigenti pubbliche e private di buona qualità ed hanno quindi uno sviluppo urbano ed infrastrutturale ben più avanzato. Per noi sarebbero più appropriati paragoni con Grecia e Portogallo o, per allargarsi un po, con paesi sud-americani.

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