Possibilità di sopravvivenza in caso di investimento di un pedone o di un ciclista alle diverse velocità.
La velocità media nelle città è di circa 15 km/h. Diminuire la velocità massima in città da 50 km/h a 30 km/h avrebbe un’influenza minima sulla velocità media di spostamento, allungando i tragitti di pochissimo tempo perché una guida più regolare è meglio di continue frenate e accelerazioni.
Però salva molte vite, rendendo più sicure, meno rumorose e meno pericolose le strade urbane. Inoltre molte persone non avrebbero paura ad andare in bici in presenza di auto guidate in modo meno aggressivo.
Mentre in caso di impatto a 30 km/h con pedoni e ciclisti la probabilità di sopravvivenza è del 95%, a 50 km/h scende al 53%. Un impatto a 30 km/h equivale a cadere dal 1° piano, a 50 km/h dal 3°
Equivalenza fra la velocità di impatto e l’altezza di una caduta. Un impatto a 50 km/h (una velocità erroneamente ritenuta “sicura”) equivale a cadere dal terzo piano.
Tempi di reazione e distanza di arresto alle diverse velocità. Inoltre, più la velocità è alta, più l’angolo visuale è ristretto, rendendo difficile percepire ostacoli laterali, ciclisti, pedoni che si apprestano ad attraversare (da qui la leggenda dei pedoni “che su buttano sulle strisce”: in realtà è l’automobilista che va troppo veloce e percepisce il pedone solo quanto è troppo tardi).
Immagini da Genitori Antismog, Milano.
Qui la pagina Facebook di Genitori Antismog
Qui un’analisi tecnica sui vantaggi del limite a 30 km/h: 30 kmh in città riduce incidenti, morti, feriti, consumi e inquinamento [analisi].
Dieci pregiudizi sbagliati sul limite a 30 km/h.
Informazioni su Gianni Lombardi
Autore di libri e scrittore freelance. Ex pubblicitario. Ex segretario ADCI, IAB. Istruttore di Yoga. Copywriter. -Blog, E-mail, Facebook, Twitter, Web. Libri: http://owl.li/CESmh https://twitter.com/benzinazero
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