Il comma 1 dell’articolo 182 del codice della strada è quello che spesso viene brandito contro i ciclisti sportivi “indisciplinati e arroganti” che “occupano la strada come se fosse loro”. Però se esaminato bene e confrontato con le prescrizioni stradali di altri paesi, è contraddittorio, confuso, scritto male e anche pericoloso. Ecco il testo:
Art. 182. Circolazione dei velocipedi.
1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell’altro.
Il modo con cui questo articolo è formulato è una garanzia di confusione. Togliendo l’inciso vago e indeterminato “in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano”, diventa:
“I ciclisti devono procedere su unica fila (…) e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due;”
Ripeto: ‘i ciclisti devono procedere su un’unica fila, mai affiancati in numero SUPERIORE a DUE’
Quindi: ‘su un’unica fila, ma anche affiancati in due’. È o non è contraddittorio?
È una frase evidentemente contraddittoria che guadagnerebbe in chiarezza se diventasse:
“I ciclisti devono procedere preferibilmente su unica fila (…) e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due.” Ma…
Sicuri che per i ciclisti andare in fila indiana sia più sicuro?
Il motivo per circolare su un’unica fila viene giustificato, nell’interpretazione popolare, dalla sicurezza. Secondo questa teoria, i ciclisti che viaggiano in coppia o peggio in gruppo, verrebbero più facilmente tamponati da un veicolo proveniente da dietro, mentre se stessero totalmente a destra in un’unica fila il veicolo che sorpassa potrebbe passare al loro fianco, senza pericolo…
Senza pericolo?
Secondo diverse statistiche italiane e internazionali gli incidenti mortali che coinvolgono i ciclisti avvengono più facilmente sulle strade di campagna, e coinvolgono più facilmente ciclisti solitari. Su strade più frequentate è spesso fonte di pericolo lo spostamento d’aria provocato da un’automobile che passa troppo velocemente e troppo vicina al ciclista.
Va aggiunto inoltre che in caso di assembramenti di ciclisti molto numerosi, l’eventuale “unica fila” sarebbe molto lunga: ipotizzando 3-5 metri di spazio per ciascun ciclista, 30 ciclisti formano una fila lunga da 90 a 150 metri. A parte la difficoltà di mantenere una simile fila in modo ordinato, per motivi di sicurezza all’articolo in questione manca una di queste due prescrizioni (mutualmente esclusive):
- Le file di ciclisti vanno considerate come cortei o come veicoli unici (come per esempio nei codici stradali spagnolo e tedesco), e quindi non interrompibili (e una lunga fila risulterebbe molto più difficile da sorpassare di un gruppo compatto).
- Oppure si vietano file e assembramenti superiori ai 5 ciclisti, per non avere file lunghe più di 15 metri, e quindi non facilmente sorpassabili in sicurezza.
In tutti i casi, che siano pochi i ciclisti o che siano tanti, la prescrizione dell’unica fila del codice attuale è vaga, contraddittoria e incompleta. E fonte di insicurezza e pericolo.
Infatti:
Perché, secondo il codice, il bambino è protetto se i ciclisti pedalano accoppiati?
Una palese contraddizione interna dell’articolo è la parte finale del comma 1, in cui il divieto a circolare appaiati sulle strade extraurbane è tolto nel caso in cui uno dei due ciclisti abbia meno di dieci anni di età.
Secondo molti esperti, per i veicoli che arrivano da dietro, due ciclisti che pedalano accoppiati sono più visibili di un ciclista che pedala all’estrema destra, e quindi la loro situazione sulla strada è meno pericolosa rispetto ai veicoli in arrivo.
Tale impostazione è confermata dal fatto che, per esempio, in Spagna, Gran Bretagna e Irlanda non è vietato alle bici circolare affiancati (a differenza del confuso divieto italiano), mentre la necessità di tenere un’adeguata distanza laterale in caso di sorpasso è confermata dalla prescrizione, ugualmente presente in questi tre e in altri paesi europei, di mantenere almeno un metro e mezzo di distanza dal ciclista in fase di sorpasso (in alcuni casi solo un metro nelle strade con limiti di velocità o nelle strade urbane).
Molti automobilisti non capiscono questo articolo
Il fatto che l’articolo sia molto confuso è dimostrato dall’interpretazione comune di esso: “i ciclisti devono sempre andare in fila indiana, guai a chi va in coppia, guai a chi va in gruppo”, nata dal fatto di leggere e memorizzare solo la primissima frase del comma e da superficiali studi presso le scuole guida. E la vaga prescrizione “in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedono” aggiunge indeterminazione alla confusione.
È evidente che questo articolo andrebbe riesaminato e riscritto, come gran parte del codice della strada italiano che riguarda le biciclette, in modo più coerente con la prevalente legislazione europea e con maggiore attenzione alla tutela dei ciclisti in quanto utenti deboli della strada.
- Qui un filmato inglese su come sorpassare un ciclista singolo e un gruppo di ciclisti.
- Qui un analogo filmato spagnolo.
- Qui un filmato Honda che consiglia a scooteristi e motociclisti di viaggiare al centro della carreggiata, per lo stesso motivo di sicurezza: maggiore visibilità e il fatto di non indurre gli automobilisti alla tentazione di passare troppo vicino (il codice della strada italiano prescrive di tenere tassativamente la destra a tutti i veicoli, compresi i motocicli).
- Qui i motivi storici per cui nasce la prescrizione di tenere la destra: principalmente per le auto, che in assenza di linea di mezzeria, negli anni 30 e 50 spesso viaggiavano al centro della strada o tagliavano pericolosamente le curve (in fondo all’articolo).
- Qui un esempio concreto del pericolo di pedalare rigorosamente in fila indiana troppo a destra: Apre la portiera dell’auto e “abbatte” una fila di ciclisti.
[AGGIORNAMENTO 14 agosto 2022] Il codice della strada della Gran Bretagna ha recentemente formalizzato e reso più esplicita la raccomandazione di pedalare in coppia per la sicurezza, prendendo atto del fatto che questo rende più visibili i ciclisti e scoraggia sorpassi azzardati passando a poca distanza dall’eventuale fila indiana senza cambiare corsia:
Il codice della strada inglese è stato aggiornato nel gennaio 2022 proprio per chiarire meglio le tutele per i ciclisti. In particolare i ciclisti posssono pedalare in centro alla corsia nelle strade strette, proprio per impedire sorpassi azzardati da parte di conducenti di veicoli a motore che si trovano dietro, e possono sempre pedalare in coppia, per maggiore visibilità e per costringere gli automobilisti che sorpassano a cambiare corsia durante il sorpasso, invece di passare troppo vicino all’eventuale fila di ciclisti a destra.
Anche in altri paesi viene raccomandato di pedalare in coppia per maggior sicurezza. Per esempio in Spagna la Guardia Civil ricorda agli automobilisti che i ciclisti possono circolare in fila per 2 e in caso di sorpasso bisogna tenere la distanza laterale di 1,5 metri.
[AGGIORNAMENTO 16 marzo 2023] I contenuti di questo articolo sono stati citati anche nel canale Youtube GCN Italia. Qui l’interessante video:
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Io (ciclista urbano, mountain biker, e automobilista) l’articolo lo leggo piuttosto così: “I ciclisti possono andare al massimo affiancati per due, ma se le condizioni della strada o del traffico lo rendono pericoloso — ad esempio carreggiata stretta, buche, serie di curve, traffico intenso –, è preferibile che procedano in fila indiana”.
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La tua versione è molto più chiara della versione nel codice, infatti. E contribuisce a dimostrare che l’articolo 182 comma 1 è scritto male, molto male 🙂
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In qualsiasi versione possa essere stato scritto, a me non pare che i ciclisti rispettino il 182.
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Perché è pericoloso rispettarlo.
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Perché non prendere in considerazione come per i pedoni di farli viaggiare a sinistra? Vedrebbero così il pericolo in fronte e non lo avrebbero alle spalle. Questa norma però è per il 95% disattesa anche dai pedoni.
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in determinati casi anche a piedi è più pericoloso circolare contromano anziché a destra, soprattutto se stai correndo a 10-15 km/h, cioè la velocità anche di una bici.
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Quella di farli viaggiare a sinistra è stata oggetto di una seria proposta di legge, creata al fine di responsabilizzare gli automobilisti ad andare più piano per stare attenti ai ciclisti. Però era fatta a spese dei ciclisti stessi. Un bicicletta contro un’auto non è sempre vincente! Poi, come mi disse un amico comandante di Polizia Municipale, è una legge da matti, chi l’ha proposta sa bene che in questo momento i giudici danno sempre ragione al ciclista, anche se non fa uno stop o inversione a “U”. sarebbe come togliere le protezioni, i guard rail, per invitare gli automobilisti a rallentare, o togliere i preservativi ai ragazzi per farli stare attenti alle malattie veneree. Stessa logica.
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Dimenticavo, alla sinistra della carreggiata o addirittura in senso contrario a destra. Contromano.
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I ciclisti devono andare in fila, le uniche situazioni dove possono affiancarsi sono: quando si procede con un bambino piccolo, che va tenuta sulla destra… e in caso di sorpasso….
STOP poi sempre in fila STOP
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Forse. Ma l’articolo 182 è scritto con i piedi e in contrasto con norme analoghe nei maggiori parsi europei. E NON dice “sempre in fila”.
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>Perché, secondo il codice, il bambino è protetto se i ciclisti pedalano accoppiati?
Banalissimo. Perché e’ il compito di adulto a proteggere le auto che sorpassano da un bambino che non capendo le leggi può decidere di allontanarsi dal fosso.
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Perché affiancati sono più visibili. Per far andare dritto un bambino di 6-10 anni in bici basta stargli dietro e dirgli “vai dritto”, come me fanno abitualmente i genitori in bici con i figli sulle piste ciclabili 🙂
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La vedi troppo complicata secondo me. Chi l’ha scritta non credo che aveva tutta questa illuminazione. Al meno il resto di art. 182 non lo mostra. IMHO.
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A mio avviso basterebbe che i miei amici automobilisti andassero un po’ più piano (frequento una strada dove il limite dei 70 è spesso disatteso anche di decine di km orari) e non avessero tutta questa fretta di andare chissà dove e chissà a fare cosa..
Ad ogni modo il “comunque” dell’art. 182 è un modo giuridico per esprimere l’eccezione, nel caso vuol dire che se proprio devi (esempio perché passi un ciclista più lento oppure perché devi passare qualcosa a un tuo compagno di uscita😁) è permesso di stare affiancati per breve tempo.
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Vero, ma il comunque esprime l’eccezione a una norma non chiaramente espressa: “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano”. Quali sono questi casi? Nessuno lo sa. 🙂
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Gianni non è che bloccare la gente su facebook sia un’ottima argomentazione, che fai prima ti spacci per adulto con argomentazioni valide e poi fai il bamboccio che blocca la gente?
L’italiano non è un’opinione, se tu tagli da una frase delle parole e le sostituisci con i (…) non ottieni di certo la stessa frase, è la base della comprensione di qualsiasi testo.
Se togli il termine “stanco” da una frase il suo significato cambia drasticamente, perché un conto è scrivere
L’atleta dopo la lunga salita era (…) morto
altra cosa è scrivere
L’atleta dopo la lunga salita era stanco morto.
Ma va beh, visto quanto sei scarso di argomentazioni, tanto da bloccare la gente su Facebook, non ho dubbi che non riceverò risposta neanche qui che è il tuo regno dove ti puoi sentire il re indiscusso, buone pedalate.
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Non capisco cosa vuoi dire. Io occasionalmente blocco su Facebook solo chi, dopo ripetuti scambi, diventa gratuitamente offensivo oppure chi, sempre dopo ripetuti scambi, argomenta in modo irrazionale o ripetitivo , senza arricchire la discussione.
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cosa c’è che non è chiaro? i ciclisti devono procedere su un’unica fila ogni volte che le condizioni lo richiedono ossia quando un veicolo che sorpassa non è in grado di lasciare la distanza di sicurezza ed in ogni caso ma più di due affiancati. Se due affiancati non consentono il sorpasso in sicurezza non possono circolare affiancati ma procedere uno dietro l’altro. Ripeto. UNO DIETRO L?ALTRO. Tutto ciò solo nei centri abitati. Fuori dai centri abitati devono procedere in fila indiana. non è chiaro? IN FILA INDIANA !!!
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Vedo che non hai capito né larticolo 182 né il post. La tesi ‘Se due affiancati non consentono il sorpasso in sicurezza non possono circolare affiancati ma procedere uno dietro l’altro’ l’hai inventata tu. Non è quello che è scritto nell’articolo 182.
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