Più il veicolo è grosso e pesante, più le cose si complicano.
Strade grandi peggiorano il traffico, aumentando il numero di auto in circolazione. È controintuitivo, ma il fenomeno si può spiegare così:

Una rete stradale ideale, con il numero giusto di auto e guidatori prudenti e disciplinati. (Quella vera è molto più complicata). Anche nel mondo ideale, i punti deboli sono gli incroci.
Immagina che la rete stradale sia una griglia rettangolare, come una scacchiera, perfettamente ottimizzata. Le auto circolano in modo ideale, senza alcun intoppo. E magari trovano anche sempre parcheggio.
In questa griglia ideale (esattamente come nella realtà) i punti deboli sono gli incroci.
Senza incroci non hai rete stradale. Ma più strade fai, più incroci crei.
È lì che i veicoli possono trovare rallentamenti, avere collisioni, creare “il traffico”, gli ingorghi, le code, le perdite di tempo. Li puoi ottimizzare finché vuoi, con semafori computerizzati o con rotonde ben progettate, ma l’incrocio fra due strade è sempre un collo di bottiglia.
Se nella griglia ideale aumenta il numero di auto, aumentano i problemi agli incroci, quindi si creano rallentamenti, code, eccessi di traffico.
Creare nuove strade può alleviare temporaneamente il traffico, ma inevitabilmente, crea nuovi incroci. In altre parole, creare nuove strade aumenta la complessità della griglia e aumentano i colli di bottiglia. Se i veicoli sono pochi, non è un grosso problema. Se i veicoli sono tanti, come nelle città italiane, con l’aggiunta di nuove strade i tempi di percorrenza possono aumentare. È un paradosso? Sì, è il paradosso di Braess.

Non c’è modo di sfuggire. Più segmenti stradali aggiungi, più aumentano gli incroci e la complessità. E i segmenti stradali veloci portano più auto, più rapidamente, presso i colli di bottiglia.
Più crei strade grandi e veloci, più le auto arrivano velocemente e in maggior numero presso i colli di bottiglia, gli incroci (che nella rete autostradale sono gli svincoli, le entrate e le uscite, le tangenziali, le bretelle, ecc). Nella rete autostradale, la rete più veloce che c’è per le auto, gli svincoli a quadrifoglio non sono “un modo veloce” per uscire: sono un modo per rallentare le auto che stanno affrontando un incrocio.

Svincolo a quadrifoglio. Serve per rallentare le auto in uscita e accelerare quelle in entrata. Anche in questo caso, l’incrocio genera un inevitabile rallentamento.
Se la costruisci, la useranno.
In più, nella vita reale, più strade crei, più la gente è incoraggiata ad usare l’auto, perché tutti gli abitanti toccati dalla nuova strada sono incoraggiati a farne uso. Succede lo stesso con i parcheggi. Nelle città, per quanti ce ne siano, non bastano mai: i posti auto sono di più del numero di auto presenti. In alcune aree urbane ci sono 3,5 posti auto per ciascuna auto, ma ugualmente non si trova parcheggio: il 30% dei km percorsi in città vengono fatti per cercare parcheggio. A meno che non diminuiscano le auto.
I modi per migliorare la situazione sono quindi due:
- Ottimizzare al massimo la circolazione evitando ogni genere di collisione. In pratica sistemi automatici di guida in grado di regolare ed ottimizzare velocità e distanze in rapporto alla densità di traffico, cercando di ridurre al massimo la necessità di rallentare in coda per consentire il deflusso all’inizio del rallentamento.
- Ridurre le dimensioni dei veicoli, ergo usare moto, ciclomotori e biciclette. Con il vantaggio che se i veicoli sono più piccoli, minori sono gli stress che questi impongono al manto stradale, con minori costi di manutenzione. Una pista ciclabile costa meno di 100.000 euro al km. Un’autostrada costa 22 MILIONI di euro al Km. Una stradina di campagna costa due milioni di euro al km.
Creare nuove strade per le auto invece aumenta la complessità del sistema, aumentando i punti critici: più strade crei più incroci ci sono, più velocemente le auto arrivano agli incroci, più rapidamente si accumulano.
In sintesi: Più le auto arrivano velocemente ai colli di bottiglia, più rapidamente si imbottigliano.

Più il veicolo è grande, più le cose si complicano.
C’è un altro motivo per cui le nuove strade attirano auto: nella loro vita stanno ferme parcheggiate per il 95% del tempo, quindi in qualsiasi momento in media ci sono una ventina di auto “a magazzino” che possono entrare in circolazione. Il fenomeno è spiegato qui.
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